La lana ci scalda in inverno, di lana sono fatte le vesti di chi abita nel deserto, la lana di una copertina ci accoglie teneramente quando siamo bambini. E' la nostra prima e migliore amica.
mercoledì 28 gennaio 2009
sabato 24 gennaio 2009
Lana da filare (a maggio)
Sul blog di Eva Basile è comparso un annuncio molto interessante per le filatrici.
http://evabasile.blogspot.com/2009/01/per-chi-invece-cerca-della-lana.html
Come dice la stessa Eva Basile in un post precedente, la lana di pecora Suffolk può essere usata per lavori a maglia, anche se non è soffice al massimo. Feltra poco e questo, per noi filatrici, è un pregio.
Un'altra idea sarebbe ritrovarci insieme per la tosatura. Che ne dite?
http://evabasile.blogspot.com/2009/01/per-chi-invece-cerca-della-lana.html
Come dice la stessa Eva Basile in un post precedente, la lana di pecora Suffolk può essere usata per lavori a maglia, anche se non è soffice al massimo. Feltra poco e questo, per noi filatrici, è un pregio.
Un'altra idea sarebbe ritrovarci insieme per la tosatura. Che ne dite?
venerdì 23 gennaio 2009
Corso di filatura a Roma
Ho appena scoperto che a Roma si terrà un corso di filatura col fuso.
E' articolato su 5 settimane (1 sera a settimana). A giudicare dal programma credo che sia ben articolato, anche perché fra un incontro e il successivo c'è un bel po' di tempo per esercitarsi e acquisire bene le conoscenze apprese. Temo che sia un po' difficile seguirlo per chi non abita a Roma. Comunque, almeno loro sono fortunate.
I dettagli si trovano sul link di Motivi a maglia qui a fianco.
E' articolato su 5 settimane (1 sera a settimana). A giudicare dal programma credo che sia ben articolato, anche perché fra un incontro e il successivo c'è un bel po' di tempo per esercitarsi e acquisire bene le conoscenze apprese. Temo che sia un po' difficile seguirlo per chi non abita a Roma. Comunque, almeno loro sono fortunate.
I dettagli si trovano sul link di Motivi a maglia qui a fianco.
sabato 17 gennaio 2009
Magia dell'indaco
L'indaco mi è rimasto nel cuore, tanto da desiderare di provarci anch'io.
L'estate scorsa ho fatto qualche tentativo di fermentazione naturale, ma i risultati non sono stati soddisfacenti. Quindi, in autunno, mi sono "accattata" (mi piace questa parola) il libro di Liles e ho montato un tino chimico con l'idrosolfito.
E poi, presa dall'entusiasmo sono andata a cercare una vecchia matassa improbabilmente gialla e pure un po' scolorita dal sole e dopo averla intinta in quel fantastico liquido dai riflessi iridescenti in superficie, ecco un bel verde, proprio quello di cui sono pieni tutti i negozi di moda, con qualche striatura leggermente più chiara per via del colore di partenza. Sto imparando tante cose ed è bellissimo.
Qui si accede a un video di Vivien Prideaux che dà un'idea della magia di cui parlo. Buona visione!
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sabato 3 gennaio 2009
L'avventura incomincia
Ho iniziato a impostare questo blog per pura curiosità.
Poi mi sono resa conto che anche un blog può essere un buon mezzo per scrivere e scambiare opinioni sulla filatura della lana e sulla sua tintura con erbe, radici, foglie ecc.
Questo tarlo ha avuto inizio circa 6 anni fa: il primo traguardo è stato un gomitolino di filo di lana, abbastanza mal riuscito, ma era pur sempre un inizio.
Poi, migliorando la qualità del filato, è venuta la voglia di tingerlo. Che gioia quando da un mucchietto di radici raccolte nei prati ho ottenuto un color salmone! E il salmone è diventato un bel color mattone aumentando la quantità di radici. Il giallo me l'hanno dato le foglie della stessa pianta. E che dire del magnifico azzurro dell'indaco.
E così il tarlo ha continuato a scavare, scavare, scavare. Ogni volta che approfondivo un argomento ne trovavo altri ancora che mi incuriosivano.
Ed eccomi qua a scrivere i miei pensieri e le mie esperienze anche se non mi piace scrivere. D'altronde per un'amica si fa anche quello che non piace e da tempo la lana è amica mia.
Lana filata a mano col fuso e tinta con succo di fico d'india fermentato in un tino sassone per 2 settimane. Il colore mattone è prodotto dalle componenti rossa e gialla.
Lana cardata e tinta nello stesso tino di fico d'india fermentato.
Il colore ha perso la componente gialla e si è indebolito. Il risultato è un bel rosa confetto.
Poi mi sono resa conto che anche un blog può essere un buon mezzo per scrivere e scambiare opinioni sulla filatura della lana e sulla sua tintura con erbe, radici, foglie ecc.
Questo tarlo ha avuto inizio circa 6 anni fa: il primo traguardo è stato un gomitolino di filo di lana, abbastanza mal riuscito, ma era pur sempre un inizio.
Poi, migliorando la qualità del filato, è venuta la voglia di tingerlo. Che gioia quando da un mucchietto di radici raccolte nei prati ho ottenuto un color salmone! E il salmone è diventato un bel color mattone aumentando la quantità di radici. Il giallo me l'hanno dato le foglie della stessa pianta. E che dire del magnifico azzurro dell'indaco.
E così il tarlo ha continuato a scavare, scavare, scavare. Ogni volta che approfondivo un argomento ne trovavo altri ancora che mi incuriosivano.
Ed eccomi qua a scrivere i miei pensieri e le mie esperienze anche se non mi piace scrivere. D'altronde per un'amica si fa anche quello che non piace e da tempo la lana è amica mia.
Lana filata a mano col fuso e tinta con succo di fico d'india fermentato in un tino sassone per 2 settimane. Il colore mattone è prodotto dalle componenti rossa e gialla.

Il colore ha perso la componente gialla e si è indebolito. Il risultato è un bel rosa confetto.
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