giovedì 24 dicembre 2009

AUGURI AUGURI AUGURI

E cosi' anche il Natale 2009 è alle porte. La legna brucia nel camino, sui tetti c'è ancora un po' di neve e la voglia di stare insieme è grande.
A tutti un caloroso augurio di pace e di serenità.


martedì 8 settembre 2009

Corso di filatura con il fuso a Calenzano in Toscana, in ottobre

Sono tornata, finalmente.
Ci voleva lo scossone di Ziella per stanarmi dopo tutti questi mesi di silenzio e meditazione sulle difficoltà incontrate nei vari tentativi di fermentazione dell'indaco e nell'educazione della Ninetta.
La cosa che più mi preme adesso è riportare pari pari il messaggio inviato da Ziella:

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Ciao a tutte
sono un'appassionata di filatura e tessitura, con la mia associazione ho organizzato un corso intitolato "Filare la lana con il fuso", che si svolgerà nei pressi di Firenze al Castello di Calenzano. Chi è interessato può trovare informazioni a questo link
http://fotoalbum.virgilio.it/alice/sanguiziella/organize/index.html?idAlbum=4294
e contattarmi per qualsiasi delucidazione.
Sono solo 10 posti e l'insegnante è Petra Weiss.
Spero di aver fatto cosa gradita nel comunicare questo evento e sarò lieta di prendere contatto con tutte le appassionate di filatura e tessitura per eventuali altre iniziative sull'argomento.
Ziella

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Il corso che Petra Weiss ha tenuto a Roma qualche mese fa è stato un vero successo.
Buona lana!

giovedì 19 febbraio 2009

Ultimi arrivi

Questa è la settimana degli arrivi per me.
Ieri la cagnolina Ninetta, detta anche Nina, Nini, Piccola... E' qui da due giorni ma ha già capito che è sempre lei che chiamo, seppur con nomi differenti.
E' un tesoro ed è occupatissima a cercare di capire cosa passa per la testa di quelle strane creature che sono i gatti.
E loro, i gatti, la studiano e si domandano un po' scocciati perché sia tanto agitata. A quel punto si agitano anche loro e sfoggiano l'intero repertorio del gatto inferocito: codona, schiena arcuata, ruggiti vari, aria di sfida. E lei, la Ninetta, capisce che tira una brutta aria e mi guarda come per chiedere: ma perché fanno così? Io voglio soltanto giocare.
E' chiaro che in questo periodo qui sul lago non ci si annoia.

Oggi un altro arrivo un po' più attinente all'argomento specifico del blog. Sono arrivati i fusi tradizionali -e direi anche antichi- che ho comprato su eBay.
Eccoli. Uno è un po' mangiato dai tarli, ma con un buon prodotto specifico e un soggiorno premio in freezer per una settimana non dovrebbero esserci problemi.
Naturalmente, da filatrice curiosa, ho voluto provare a usarli: non è poi tanto facile.
Per prima cosa manca qualsiasi sistema di aggancio in alto o in basso e la forma a cono sembra fatta apposta per facilitare lo srotolamento del filo quando meno te lo aspetti.
Comunque alla fine sono riuscita a capire come funziona il sistema di fissaggio (un semplice cappio ben stretto e non troppo vicino alla punta superiore). In fin dei conti sono riuscita a filare un po' di seta come documentato nella foto, ma che faticaccia!
Pensando alla loro veneranda età ho voluto trattare i miei fusi con un occhio di riguardo e li ho messi in posa sullo scialle fatto con alpaca e seta filata a mano.

mercoledì 4 febbraio 2009

Ho finito lo scialle iniziato l'estate scorsa, o meglio ho finito la parte lavorata a maglia, ma non ho abbastanza lana per la frangia. Così mi metto all'arcolaio e incomincio a filare un po' di alpaca che poi binerò con un filo di seta tussah.
Faccio qualche pasticcio e quindi metto da una parte un mucchietto di fibra un po' rovinata.
Mi passa accanto la micetta Pippi e le spazzolo il pelo grigio.
A quel punto mi viene in mente che potrei fare un esperimento: un po' di alpaca bianca, un po' di pelo di gatto grigio e un po' di scarti di lana tinta col fico d'india.
Non resisto alla tentazione e provo a filare la mistura direttamente sul rocchetto dell'alpaca in lavorazione per lo scialle.Sono un po' perplessa, ma forse l'idea si potrà sviluppare, magari sostituendo il pelo di gatto per evitare problemi di allergia.
Per adesso vado avanti a filare la mia alpaca per la frangia da finire.

sabato 24 gennaio 2009

Lana da filare (a maggio)

Sul blog di Eva Basile è comparso un annuncio molto interessante per le filatrici.
http://evabasile.blogspot.com/2009/01/per-chi-invece-cerca-della-lana.html
Come dice la stessa Eva Basile in un post precedente, la lana di pecora Suffolk può essere usata per lavori a maglia, anche se non è soffice al massimo. Feltra poco e questo, per noi filatrici, è un pregio.
Un'altra idea sarebbe ritrovarci insieme per la tosatura. Che ne dite?

venerdì 23 gennaio 2009

Corso di filatura a Roma

Ho appena scoperto che a Roma si terrà un corso di filatura col fuso.
E' articolato su 5 settimane (1 sera a settimana). A giudicare dal programma credo che sia ben articolato, anche perché fra un incontro e il successivo c'è un bel po' di tempo per esercitarsi e acquisire bene le conoscenze apprese. Temo che sia un po' difficile seguirlo per chi non abita a Roma. Comunque, almeno loro sono fortunate.
I dettagli si trovano sul link di Motivi a maglia qui a fianco.

sabato 17 gennaio 2009

Magia dell'indaco

Due anni fa ho visto un DVD sull'indaco fatto da un artista norvegese. Purtroppo non mi è stato possibile acquistarlo perché ne aveva portati pochi con sé e poi ne ho perso le tracce.
L'indaco mi è rimasto nel cuore, tanto da desiderare di provarci anch'io.
L'estate scorsa ho fatto qualche tentativo di fermentazione naturale, ma i risultati non sono stati soddisfacenti. Quindi, in autunno, mi sono "accattata" (mi piace questa parola) il libro di Liles e ho montato un tino chimico con l'idrosolfito.
Finalmente ho visto fra le mie mani un po' blu (noooo, si devono mettere i guanti!) la mia matassa di prova che man mano virava al blu, un bel carta da zucchero mai ottenuto prima, nonostante un'intera estate di sforzi.
E poi, presa dall'entusiasmo sono andata a cercare una vecchia matassa improbabilmente gialla e pure un po' scolorita dal sole e dopo averla intinta in quel fantastico liquido dai riflessi iridescenti in superficie, ecco un bel verde, proprio quello di cui sono pieni tutti i negozi di moda, con qualche striatura leggermente più chiara per via del colore di partenza. Sto imparando tante cose ed è bellissimo.
Qui si accede a un video di Vivien Prideaux che dà un'idea della magia di cui parlo. Buona visione!

sabato 3 gennaio 2009

L'avventura incomincia

Ho iniziato a impostare questo blog per pura curiosità.
Poi mi sono resa conto che anche un blog può essere un buon mezzo per scrivere e scambiare opinioni sulla filatura della lana e sulla sua tintura con erbe, radici, foglie ecc.
Questo tarlo ha avuto inizio circa 6 anni fa: il primo traguardo è stato un gomitolino di filo di lana, abbastanza mal riuscito, ma era pur sempre un inizio.
Poi, migliorando la qualità del filato, è venuta la voglia di tingerlo. Che gioia quando da un mucchietto di radici raccolte nei prati ho ottenuto un color salmone! E il salmone è diventato un bel color mattone aumentando la quantità di radici. Il giallo me l'hanno dato le foglie della stessa pianta. E che dire del magnifico azzurro dell'indaco.
E così il tarlo ha continuato a scavare, scavare, scavare. Ogni volta che approfondivo un argomento ne trovavo altri ancora che mi incuriosivano.
Ed eccomi qua a scrivere i miei pensieri e le mie esperienze anche se non mi piace scrivere. D'altronde per un'amica si fa anche quello che non piace e da tempo la lana è amica mia.


Lana filata a mano col fuso e tinta con succo di fico d'india fermentato in un tino sassone per 2 settimane. Il colore mattone è prodotto dalle componenti rossa e gialla.



Lana cardata e tinta nello stesso tino di fico d'india fermentato.
Il colore ha perso la componente gialla e si è indebolito. Il risultato è un bel rosa confetto.