sabato 24 gennaio 2009

Lana da filare (a maggio)

Sul blog di Eva Basile è comparso un annuncio molto interessante per le filatrici.
http://evabasile.blogspot.com/2009/01/per-chi-invece-cerca-della-lana.html
Come dice la stessa Eva Basile in un post precedente, la lana di pecora Suffolk può essere usata per lavori a maglia, anche se non è soffice al massimo. Feltra poco e questo, per noi filatrici, è un pregio.
Un'altra idea sarebbe ritrovarci insieme per la tosatura. Che ne dite?

venerdì 23 gennaio 2009

Corso di filatura a Roma

Ho appena scoperto che a Roma si terrà un corso di filatura col fuso.
E' articolato su 5 settimane (1 sera a settimana). A giudicare dal programma credo che sia ben articolato, anche perché fra un incontro e il successivo c'è un bel po' di tempo per esercitarsi e acquisire bene le conoscenze apprese. Temo che sia un po' difficile seguirlo per chi non abita a Roma. Comunque, almeno loro sono fortunate.
I dettagli si trovano sul link di Motivi a maglia qui a fianco.

sabato 17 gennaio 2009

Magia dell'indaco

Due anni fa ho visto un DVD sull'indaco fatto da un artista norvegese. Purtroppo non mi è stato possibile acquistarlo perché ne aveva portati pochi con sé e poi ne ho perso le tracce.
L'indaco mi è rimasto nel cuore, tanto da desiderare di provarci anch'io.
L'estate scorsa ho fatto qualche tentativo di fermentazione naturale, ma i risultati non sono stati soddisfacenti. Quindi, in autunno, mi sono "accattata" (mi piace questa parola) il libro di Liles e ho montato un tino chimico con l'idrosolfito.
Finalmente ho visto fra le mie mani un po' blu (noooo, si devono mettere i guanti!) la mia matassa di prova che man mano virava al blu, un bel carta da zucchero mai ottenuto prima, nonostante un'intera estate di sforzi.
E poi, presa dall'entusiasmo sono andata a cercare una vecchia matassa improbabilmente gialla e pure un po' scolorita dal sole e dopo averla intinta in quel fantastico liquido dai riflessi iridescenti in superficie, ecco un bel verde, proprio quello di cui sono pieni tutti i negozi di moda, con qualche striatura leggermente più chiara per via del colore di partenza. Sto imparando tante cose ed è bellissimo.
Qui si accede a un video di Vivien Prideaux che dà un'idea della magia di cui parlo. Buona visione!

sabato 3 gennaio 2009

L'avventura incomincia

Ho iniziato a impostare questo blog per pura curiosità.
Poi mi sono resa conto che anche un blog può essere un buon mezzo per scrivere e scambiare opinioni sulla filatura della lana e sulla sua tintura con erbe, radici, foglie ecc.
Questo tarlo ha avuto inizio circa 6 anni fa: il primo traguardo è stato un gomitolino di filo di lana, abbastanza mal riuscito, ma era pur sempre un inizio.
Poi, migliorando la qualità del filato, è venuta la voglia di tingerlo. Che gioia quando da un mucchietto di radici raccolte nei prati ho ottenuto un color salmone! E il salmone è diventato un bel color mattone aumentando la quantità di radici. Il giallo me l'hanno dato le foglie della stessa pianta. E che dire del magnifico azzurro dell'indaco.
E così il tarlo ha continuato a scavare, scavare, scavare. Ogni volta che approfondivo un argomento ne trovavo altri ancora che mi incuriosivano.
Ed eccomi qua a scrivere i miei pensieri e le mie esperienze anche se non mi piace scrivere. D'altronde per un'amica si fa anche quello che non piace e da tempo la lana è amica mia.


Lana filata a mano col fuso e tinta con succo di fico d'india fermentato in un tino sassone per 2 settimane. Il colore mattone è prodotto dalle componenti rossa e gialla.



Lana cardata e tinta nello stesso tino di fico d'india fermentato.
Il colore ha perso la componente gialla e si è indebolito. Il risultato è un bel rosa confetto.