sabato 3 gennaio 2009

L'avventura incomincia

Ho iniziato a impostare questo blog per pura curiosità.
Poi mi sono resa conto che anche un blog può essere un buon mezzo per scrivere e scambiare opinioni sulla filatura della lana e sulla sua tintura con erbe, radici, foglie ecc.
Questo tarlo ha avuto inizio circa 6 anni fa: il primo traguardo è stato un gomitolino di filo di lana, abbastanza mal riuscito, ma era pur sempre un inizio.
Poi, migliorando la qualità del filato, è venuta la voglia di tingerlo. Che gioia quando da un mucchietto di radici raccolte nei prati ho ottenuto un color salmone! E il salmone è diventato un bel color mattone aumentando la quantità di radici. Il giallo me l'hanno dato le foglie della stessa pianta. E che dire del magnifico azzurro dell'indaco.
E così il tarlo ha continuato a scavare, scavare, scavare. Ogni volta che approfondivo un argomento ne trovavo altri ancora che mi incuriosivano.
Ed eccomi qua a scrivere i miei pensieri e le mie esperienze anche se non mi piace scrivere. D'altronde per un'amica si fa anche quello che non piace e da tempo la lana è amica mia.


Lana filata a mano col fuso e tinta con succo di fico d'india fermentato in un tino sassone per 2 settimane. Il colore mattone è prodotto dalle componenti rossa e gialla.



Lana cardata e tinta nello stesso tino di fico d'india fermentato.
Il colore ha perso la componente gialla e si è indebolito. Il risultato è un bel rosa confetto.

14 commenti:

CLAUDIA ha detto...

Cara Anna Maria, grazie per la tua visita e grazie per aver aperto il tuo blog. Sarà sicuramente molto interessante e lo seguirò con molto piacere.

Ti linko nel mio blog, così altri ti troveranno.
Ciao e buon lavoro.
Claudia

birci ha detto...

Grazie a te. Anch'io ti ho linkato. Il tuo blog è bellissimo e interessantissimo: mi sono messa a curiosare qua e là prima di andare a dormire e... ho fatto le tre di notte.
Ciao
Anna Maria

mistral ha detto...

Ciao, sono giunta a te attraverso una amica di blog, quella del commento sopra, lei sa che sto cercando una persona che mi aiuti ad intraprendere la meravigliosa avventura di produrre da me la lana, ma soprattutto desidero imparare a filare.Ti invito da me nel mio blog ed a scrivermi una mail così potrei raccontarti di me e magari mi potrai dare una mano nella mia impresa. Ti aspetto

http://ilmondodellepiccolecose.blogspot.com


ps: ieri senza saperlo ho lasciato un invito nel forum "autoproduzionecasalinga", chissà forse questo vuol dire che sono vicina ad aver trovato il mio maestro?

birci ha detto...

Ciao mistral,
benvenuta nel blog.
Il tuo post non compariva perché tutti i messaggi sono moderati e io stamattina sono stata fuori casa.
Poi ti risponderò anche su autoproduzione casalinga (anche quello moderato). Sono fifona? Forse un po' sì, ma in passato ero in una mailing list dove c'erano state infiltrazioni sgradite e preferirei evitarlo.
Mi fa molto piacere che tu sia interessata alla filatura e sarei ben lieta di trasmetterti tutto quello che conosco sull'argomento. Non è difficile, vedrai.
Io ho iniziato praticamente da sola e con un filarello che non funzionava e poi con tanta buona volontà e tante ricerche ne sono venuta fuori abbastanza bene.
Se mastichi un po' di inglese, francese o tedesco, in rete si trova di tutto sulla filatura della lana (video, descrizioni, forum, ecc.)
Adesso ho messo tanta carne al fuoco perché vorrei che anche in Italia la filatura non fosse più soltanto qualcosa che si faceva in tempo di guerra. Che tristezza associare alla guerra un'attività così creativamente piacevole e rilassante.
Nel frattempo potresti fare un salto sul sito che sto preparando, www.filodilana.com
Non ti spaventare: e' molto in costruzione, nel senso che ho scritto le descrizioni essenziali e devo fare qualche foto o trovarne senza diritto d'autore, ma potresti iniziare a leggere la pagina della filatura col fuso: c'è un video in italiano che da' gia' un'idea di come funziona il fuso e anche l'arcolaio.
Adesso vengo a trovarti sul blog e poi ti preparo qualche altro link a video interessanti.
E poi, se son rose ....
A presto
Anna Maria

berny ha detto...

Ma ciao!!
Finalmente ho trovato un posto dove poter parlare in italiano di questa mia passione nascente!!!
Anche a me piacerebbe molto imparare a filare e stò aspettando che mi arrivi lo spindle che ho ordinato online, corredato di istruzioni tassativamente in inglese!
Per quanto riguarda la tintura, sul mio blog ho appena inserito le foto delle matasse tinte con foglie e frutti di edera. Ieri invece ho terminato l'esperimento con il prezzemolo. Appena asciutta, posterò le foto.
Felice di averti trovata, Valeria

birci ha detto...

Grazie Valeria e benvenuta.
Come vedi siamo ancora all'inizio, ma visti i risultati di questi giorni, credo che sia la strada giusta per fare una specie di tam tam e poi renderci conto che siamo davvero tante piccole api laboriose.
Che bello! Lo sapevo che non poteva essere tutto così morto da noi.
E poi mi sta frullando in testa un'idea che potrebbe essere interessante...
Parli di un tuo blog. Qual è? Sono curiosa di vedere i risultati con l'edera e anche col prezzemolo. Potremmo anche scambiarci i link e diventare reciprocamente lettori.
Hai mai provato con le bucce d'arancia? Ce ne vogliono tante, ma vuoi mettere la soddisfazione di usare qualcosa che altrimenti va in pattumiera?
Comunque, se ti fa piacere, ti invito anche nel Gruppo Yahoo "filodilana". Se hai difficoltà a trovarlo (anche lui è appena nato), puoi passare attraverso il sito www.filodilana.com. E' in costruzione, ma 1) ci trovi l'aggancio al Gruppo filodilana, 2) c'è una pagina dove ho cercato di descrivere la filatura col fuso inserendo anche un video.
Nel Gruppo, che per ora è moderato, si potranno iniziare argomenti, esporre dubbi, proporre attività, ecc.
Beh, cercheremo di crescere insieme.
Ciao, a presto
Anna Maria

Artisticando ha detto...

Benvenuta ! Deve essere bellissimo potersi dedicare completamente alle cose che piacciono. Anche io sto aspettando quel traguardo con trepidazione.
Ti linko nel mio blog, cosi' mi tengo aggiornata sulle cose che farai.
ciao

birci ha detto...

Ciao, Artisticando, ti ho linkato anch'io.
Come ho scritto all'inizio, sono capitata per caso in questo mondo fantastico -grazie, gomitolina, se non avessi preteso l'iscrizione al blog per lasciarti un commento, quasi certamente non sarei qui- e mi sento come una bambina che vede per la prima volta le luci dell'albero di natale. Purtroppo passerà.
Sono ancora un po' (tanto) imbranata. Non ho ancora scoperto tutte le potenzialità di questo mezzo, ma ci sto lavorando.
Sì, il pensionamento è una bellissima cosa. Quando sono arrivata a 60 anni ho deciso di voltare pagina e ne sono felice. La mia professione di traduttrice mi è stata molto utile per le ricerche e adesso ho voglia di condividere con chi lo desidera tutto quello che mi bolle in pentola.
Buon weekend anche a te e a chiunque legga questo commento.
Ciao
Anna Maria

berny ha detto...

Ciao, avrei una domanda....
vorrei provare a tingere la lana cardata. Puoi darmi qualche consiglio??? Và mordenzata???
Non infeltrisce se la "cuocio" nel bagnocolore???
Grazie

birci ha detto...

Si, bisogna mordenzare.
Se usi i soliti mordenti bisogna fare attenzione che l'acqua non bolla troppo violentemente. Sulla lista "Natural Dyes" qualcuno ha suggerito di inserire i pezzi di roving nelle gambe di vecchi collant. Dovrebbero servire da protezione.
I tedeschi usano un mordente a freddo di cui adesso non ricordo il nome. Se t'interessa faccio una ricerca (c'è il prodotto commerciale e anche una ricetta per farselo da soli ???!!!)
Per la tintura stesse precauzioni durante la bollitura e ovviamente evitare sempre qualsiasi shock termico.
Altro metodo potrebbe essere quello di impregnare la roving con il colore abbastanza concentrato, avvolgerla nella pellicola trasparente resistente al calore e poi scaldare il tutto a vapore.
Altra variante è l'uso del microonde invece del vapore facendo ben attenzione che il tutto si scaldi uniformemente.
Questi due ultimi sistemi possono presentare il rischio di ottenere un colore poco uniforme dato che il materiale è sempre immobile. In qualche caso questo può anche essere un pregio.
Ti consiglierei comunque di fare una prova con poco materiale.
Sono sempre più curiosa di vedere la tua prossima creazione.
Ciao
Anna Maria

berny ha detto...

Grazie infinite per i tuoi sempre preziosissimi consigli!!!
Ho appena ritirato una matassa finalmente asciutta(con questo tempo ed in casa!!!) di lana tinta con le bucce delle cipolle. Uno spettacolo!!! Più ne provo e più mi entusiasmo!!! Avrei poi da farti una comunicazione, ma privata. Ti invierò una email.

berny ha detto...

ho dimenticato un piccolo particolare, non ho il tuo indirizzo email, puoi farmelo avere? Questo è il mio, cosi se mi invii una email io poi ti rispondo
sognidilana@gmail.com

grazie e scusa.

Ladka ha detto...

Pozdravljena, Ana Maria,
tvoj blog sem našla preko Heleninega Growing Colour. Vidim, da tudi barvaš volno z rastlinami, pa premalo razumem italijansko, da bi razumela kaj več kot pol. Zanima me, s čim je barvana volna "fico d'india", ker je zelo lepa barva.

Hi, Ana Maria,
I found your blog through Helen's Growing Colour. As I can see in your blog you also natural dye wool. Still, my knowledge of Italian is poor so I can only understand half of what you write. I wonder what you dyed wool with "fico d'india" - I really like the colour.

birci ha detto...

Yes, Ladka, I use natural dyes to obtain my colours, indian fig in this case. This beautiful pink is rather special because it is not an automatic result of leaving some wool in a weak Saxon vat, which is a kind of fermentation vat.
Times of permanence in the vat:
- the first 2 weeks (strong vat) for the darker colour.
- the second 2 weeks (weaker vat) for the lighter colour. Moreover, in this case I eliminated all darker fibres present in the dyed material.
It was a sort of experiment, so I did not care of the fact that some figs were yellow and some were red. The next time (in autumn) I will choose only red fruits and a better quality wool. I am really curious to see what will come out.

Sì, Ladka. Per ottenere i miei colori uso le tinture naturali, fico d'india in questo caso. Questo bel rosa è abbastanza speciale perché non è risultato lasciando semplicemente a bagno un po' di lana in un tino Sassone parzialmente esaurito, un tipo di tino a fermentazione naturale.
Tempi di permanenza nel tino:
- le prime 2 settimane per il colore più scuro
- le seconde due settimane per il colore più chiaro. Inoltre, in questo caso, ho eliminato le fibre più scure presenti nel materiale tinto.
E' stato un esperimento e, purtroppo non ho fatto caso che i frutti erano sia gialli che rossi.
La prossima volta (in autunno) sceglierò soltanto frutti rossi e una lana di qualità migliore.
Sono proprio curiosa di vedere cosa ne uscirà.
Ciao
Anna Maria